era primavera
mi trovavo per
la prima volta
perso nei tuoi
occhi di fanciulla
sublime
timidi nella
nostra adolescenza
stringevamo le
nostre mani
rosse sudate
imbarazzate
quasi senza
accorgermi
le tue labbra
immobili nella
sera stellata
attiravano
le mie
respiravo il profumo
della tua pelle
e dei mandorli fioriti
mi inebriava
il canto degli
uccelli
il rumore del mare
le presenze
non esistevano
per noi
non c’eravamo
per nessuno
nell’universo
in quell’attimo
c’eravamo solo
io e te
quanta emozione
quando raggiunsi
con le mie
le tue labbra
impossibile staccarsi
momenti magici e
sublimi così
non si scordano mai |